21 agosto 2007

letteratura
la disobbedienza civile altro non è che una forma paradossale di disobbedienza alla legge nel quadro di una fedeltà superiore al diritto, tié.

Catullo definiva i tre libri delle Storie del suo amico Cornelio Nepote cartae doctae et laboriosae; beh, il recente Mosé, Eschilo, Sofocle – Alle radici dell’immaginario giuridico di François Ost ha il pregio di essere dotto e nello stesso tempo chiaro e semplice (anche quando analizza il 'campo semantico' dell'Antigone), cosa spesso rara e, quindi, gradita.
La sua riflessione sulle origini del diritto e sul senso stesso della ‘legge’ si muove agilmente tra la Bibbia e la tragedia greca (Orestea ed Antigone) e aiuta a far vedere come vita e letteratura non siano su due piani distinti, anzi.
Ho come il sospetto di aver trovato una lettura obbligatoria per i ggiovani, dovessi avere un trienno quest’anno...